venerdì 25 marzo 2011

La centralità del Sole nel sistema astrologico: una possibile spiegazione scientifica dell’astrologia

di Massimiliano Gaetano
(Pubblicato sul n. 159 di Linguaggio Astrale)

Esiste una ciclicità nelle radiazioni magnetiche che può essere rapportata all’alternanza dei segni zodiacali.
Una teoria delle radiazioni solari confrontata con i testi astrologici di grandi maestri.

Maurice Cotterell era un giovane addetto alle comunicazioni della marina mercantile quando, notando come il comportamento di alcuni suoi colleghi variasse in rapporto alle tendenze riconosciute dalla dottrina astrologica, incuriosito decise di approfondire l’argomento. E, mentre studiava su testi divulgativi di astronomia e astrologia, s’imbatte nei risultati di una ricerca molto interessante condotta in collaborazione dal prof. Hans Eysenck con l’astrologo Jeff Mayo. Sulla base di studi rigorosamente scientifici, condotti rispettivamente su 1795 e 2324 soggetti, i due erano riusciti a mettere in evidenza una correlazione fra segno astrologico e tendenze estroverse/introverse. In base a questi due studi tra le persone nate sotto segni di Fuoco e di Aria compariva una netta tendenza all’estroversione; mentre tra quelle nate sotto segni di Terra e  d’Acqua una all’introversione. Poiché i dodici segni zodiacali si alternano rispettivamente secondo gli elementi Fuoco, Terra, Aria e Acqua, ne consegue che l’anno si divide in modo regolare tra mesi estroversi e mesi introversi. Sebbene per effetto del fenomeno della precessione degli equinozi [1] lo zodiaco tropicale [2]  non coincida attualmente con quello siderale [3], in astrologia per una convenzione rimasta immutata l’anno tropico o astrologico continua ad iniziare con il segno dell’Ariete nonostante il moto processionale ponga il Nodo ascendente o punto ϒ nella costellazione dei Pesci [4]. Ciò costituisce uno dei motivi principali per cui gli scienziati continuano a bollare l’astrologia come pseudo-scienza. L’astrologia è indubbiamente, ancora oggi, un argomento che divide il mondo. Essendo la più antica di tutte le scienze, è considerata da alcuni l’epitome stessa di tutto ciò che è degno di attirare l’interesse dell’uomo. Nell’astrologia, scienza e misticismo si sono intrecciati in modo tanto inestricabile e per così lungo tempo, che non è facile giungere a una semplice conclusione in un senso o nell’altro. Tuttavia, chiunque sia interessato all’”Umanitas” non può liquidarla sic et simpliciter come mera superstizione!
I dati della ricerca Mayo-Eysenck indicano che il ciclo astrologico dei segni dello zodiaco tropicale funziona: le persone nate sotto il segno dell’Ariete mostrano accentuate caratteristiche di estroversione anche se il Sole non si trova effettivamente nella costellazione dell’Ariete, ma (a causa del ciclo processionale) in quella dei Pesci. Questo fenomeno può avere una sola spiegazione: il fondamento dell’astrologia risiede nell’influenza del Sole e nelle variazioni dell’anno solare. In quest’ottica, lo zodiaco tropicale costituisce solo lo sfondo stellato, una sorta di quadrante di orologio. Ben più importante è il ciclo correlato al Sole stesso. L’importanza della centralità del Sole, “Anima mundi”, era ben chiara sin dall’antichità. Tolomeo sosteneva che “bisogna trarre le virtù e le influenze dei pianeti, in parte, come ho detto, dalle proprie caratteristiche, in parte dai segni in cui si trovano, ed infine anche dalla loro posizione rispetto al Sole e agli angoli” [5] e che “la Luna, Saturno, Giove e Marte aumentano o diminuiscono la loro potenza a seconda delle posizioni che assumono nei riguardi del Sole. Difatti la Luna dalla sua congiunzione sino al primo quarto produce umidità; di lì sin quando è piena produce calore; dal plenilunio all’ultimo quarto (produce) del secco e dall’ultimo quarto sino alla sua scomparsa, del freddo. Inoltre quando i pianeti sono orientali, cioè dal loro levarsi sino alla prima stazione, soprattutto inumidiscono; dalla loro prima stazione fino a quando si levano all’inizio della notte, essi sono più caldi. Invece dal loro levarsi notturno fino alla seconda stazione, essi soprattutto disseccano, come pure raffreddano dalla loro seconda stazione fino a che sono nascosti dalla vicinanza del Sole. Ora, è evidente che quando questi pianeti sono insieme, producono nell’ambiente che ci circonda dei grandi mutamenti generali, in maniera tale che la natura di ciascun pianeta si manifesta indubbiamente, ma risulta tuttavia mutata dalla forza dei pianeti cui è unito nella configurazione astrale” [6]. La questione che si poneva era la seguente: cosa può fare il Sole per indurre le persone a mostrarsi estroverse o introverse a seconda del segno zodiacale sotto il quale sono nate? Partendo dal presupposto che le onde radio sono influenzate dalle condizioni degli strati superiori dell’atmosfera terrestre (la quale, a sua volta, è influenzata dal Sole) e che i segnali radio subiscono una distorsione nei periodi in cui sono visibili molte macchie solari generando così un gran rumore di fondo, Cotterell ebbe l’intuizione di collegare le macchie solari [7] al ciclo solare. In questo modo, giunse alla conclusione che le differenze astrologiche fra gli individui fossero causate da variazioni nel vento solare che influenzavano il campo magnetico terrestre, il quale a sua volta influenzava sul futuro del feto al momento del concepimento. In altre parole, all’atto del concepimento l’impronta dell’atmosfera magnetica predominante veniva stampigliata (c.d. ‘imprinting’) sull’ovulo umano appena fecondato, determinandone il tipo astrologico del nascituro. La composizione in ioni della radiazione solare (il c.d. “vento solare”) varia periodicamente ad intervalli definiti e ciclici; e sono proprio tali variazioni ad infondere l’”imprinting” che determina le caratteristiche di chi nasce in un certo periodo dell’anno, indipendentemente dal fatto che la nascita avvenga a nord o a sud dell’equatore, e quindi indipendentemente dalla stagione in atto. Questa idea dell’”imprinting”, in realtà, non è così nuova. Tolomeo stesso scrisse che “visto che l’inizio temporale dell’uomo è costituito naturalmente dal momento stesso della concezione, e poi, accidentalmente, da quello della nascita, nel caso in cui, fortuitamente o per deliberata osservazione, sia conosciuta l’ora stessa della concezione, potremo ben a proposito considerare la posizione in cui si trovano gli astri in quel momento, per giudicare delle particolari caratteristiche del corpo e dell’anima del nascituro. In effetti, il prodotto del concepimento, in tale istante riceverebbe il proprio temperamento dall’influsso del cielo che lo sovrasta, e, benché mentre il corpo si forma si producano poi in esso dei successivi mutamenti, anche a causa dei nutrimenti molteplici che esso poi assimila, accomodandoli alla propria natura, tale prodotto conserva sempre la rassomiglianza con quella prima impressione” [8]. Quindi, già in Tolomeo è ben chiara la distinzione tra concepimento, considerato come inizio temporale naturale (più avanti ed esplicitamente, Tolomeo lo definirà “vero momento iniziale”), e nascita considerata come inizio temporale accidentale. Secondo la teoria di Cotterell, la radiazione solare si suddivide in quattro tipi differenti che si susseguono [9]  e cambia ogni mese. Al pari della Terra, il Sole ruota intorno ad un proprio asse orientato in direzione nord-sud. Tuttavia, la Terra avendo una crosta dura di roccia [10] ruota attorno al proprio asse uniformemente come una sfera solida. Il Sole, invece, è composto da plasma, ovvero gas, surriscaldato. Questa sua composizione determina una differenza di velocità di rotazione dei poli rispetto all’equatore [11]. Mentre sulla Terra il periodo di rotazione è uniformemente pari a 24 h tanto all’equatore quanto ai poli; sul Sole invece si ha un periodo di rotazione o giorno solare pari a 37 giorni terrestri ai poli e a 26 giorni terrestri all’equatore. Inoltre, il campo magnetico del Sole è più complesso e, secondo l’opinione corrente, risulta composto da un campo dipolare nord-sud (simile per orientamento al campo magnetico terrestre) e a un quadripolo equatoriale (somigliante a quattro ‘bolle’ di magnetismo disposte ad intervalli regolari intorno all’equatore solare). La differenza di velocità di rotazione dei poli (più lenti) rispetto all’equatore (più veloce) comporta una torsione nelle linee di flusso del campo magnetico solare; e questa torsione ha l’effetto di causare piccole aree di magnetismo intenso sotto la superficie del Sole. Si ritiene che queste aree di magnetismo intenso esplodano in superficie, dando luogo al fenomeno delle macchie solari [12]. Secondo Cotterell, sono queste variazioni magnetiche ad essere responsabili delle differenze astrologiche fra gli esseri umani. Il vento solare consiste in una corrente di particelle elettricamente cariche (gli ioni) che vengono costantemente irradiati dalla superficie solare nello spazio, in particolare in occasione di protuberanze e brillamenti. Il tipo e la carica di queste particelle emanate dal Sole sotto forma di vento solare possono variare, ma in sostanza sono protoni (a carica positiva) oppure elettroni (a carica negativa). Ruotando intorno al proprio asse, il Sole emette particelle elettricamente cariche, la cui natura e polarità dipende però dalla polarità magnetica della ‘bolla’ in quella regione dello spazio. Ne consegue che le particelle che il vento solare trasporta da regioni di carica positiva presentano una carica positiva (i protoni), mentre quelle provenienti da regioni a carica negativa sono cariche negativamente (gli elettroni). Cotterell era convinto che le differenze astrologiche fra gli individui fossero causate da variazioni nel vento solare che influenzavano il campo magnetico terrestre, influendo sul futuro sviluppo del feto al momento del concepimento. Come già accennato precedentemente, il periodo di rotazione o giorno solare all’equatore è pari a 26 giorni terrestri. Questi 26 giorni sembrano avvenire nell’arco di 28 giorni terrestri, in quanto durante questo periodo di tempo anche la Terra si muove lungo la sua orbita annuale intorno al Sole. Durante questo periodo apparente di 28 giorni terrestri, il Sole emana radiazioni magnetiche positive e negative generate dai quattro differenti tipi di campo magnetico solare equatoriale (c.d. quadripolo equatoriale); e la  Terra viene tempestata di particelle solari di una polarità che si alterna ogni 7 giorni tra positiva e negativa. Inoltre, dato che la velocità del campo magnetico polare del Sole è più lento di quello equatoriale ed è pari a 37 giorni terrestri, il campo magnetico solare polare passa attraverso un campo magnetico solare equatoriale in un mese anziché in una settimana. Nel momento in cui il polo urta il campo equatoriale, si crea un’azione di disturbo del campo e delle emissioni di particelle da quel campo. Ogni mese viene interessato il campo adiacente. Pertanto, se numeriamo i quattro tipi di campo magnetico solare equatoriale da 1 a 4, dove i campi n. 1 e n. 3 sono negativi e il n. 2 e il n. 4 positivi, avremo la seguente sequenza:

Primo mese
-
2
3
4
Secondo mese
1
-
3
4
Terzo mese
1
2
-
4
Quarto mese
1
2
3
-


Quindi durante il primo e il terzo mese avremo una prevalenze di particelle positive; mentre nel secondo e nel quarto mese una prevalenza di particelle negative.
Ogni mese radiazione mensile si alterna di polarità e ogni mese è caratterizzato da una particolare sequenza codificata di radiazione (234, 134, 124 o 123). Tale schema di radiazione si ripete nell’arco dei 12 mesi, dando ragione alla tesi astrologica secondo cui personalità/elementi astrologici corrispondenti ai primi quattro mesi si ripetono in sequenza per il resto dell’anno.

Ariete
Fuoco
+
234
Estroverso
Toro
Terra
-
134
Introverso
Gemelli
Aria
+
124
Estroverso
Cancro
Acqua
-
123
Introverso
Leone
Fuoco
+
234
Estroverso
Vergine
Terra
-
134
Introverso
Bilancia
Aria
+
124
Estroverso
Scorpione
Acqua
-
123
Introverso
Sagittario
Fuoco
+
234
Estroverso
Capricorno
Terra
-
134
Introverso
Aquario
Aria
+
124
Estroverso
Pesci
Acqua
-
123
Introverso


Adesso s’immagini che il momento del concepimento cada nel periodo in cui il Sole è nel segno dell’Ariete. Nei primi tre mesi, quando il Sole transita nel segno dell’Ariete (primo mese), poi del Toro (secondo mese) e infine dei Gemelli (terzo mese), il feto si sentirà a suo agio nell’utero materno, per via dell’influenza di una sequenza di emissioni globalmente positiva (e, quindi, della stessa polarità di quelle in cui è avvenuto il concepimento). Quando il Sole passa nel segno del Cancro (quarto mese), poi del Leone (quinto mese) e, infine, della Vergine (sesto mese), il feto sarà bombardato da emissioni di radiazioni solari negative che (essendo di polarità opposta alla sua) gli procureranno ansia, stress e disagio. Tuttavia, il feto è ancora ai primi stadi di sviluppo e il suo sistema ghiandolare e il suo encefalo (l’ipotalamo) non sono in grado ancora di funzionare sistemicamente. Quando il Sole transiterà nel segno della Bilancia (settimo mese), poi dello Scorpione (ottavo mese) e, infine, del Sagittario (nono mese) il feto riceve nuovamente il conforto di radiazioni positive. Il 275° giorno calcolato dal momento del distacco dell’ovulo dall’ovaia (incluso il periodo di 7 giorni prima che l’ovulo fecondato si attacchi alle pareti uterine) la radiazione solare diventa ancora negativa. Questa volta il feto reagisce alla sensazione di disagio, stress e ansia producendo ormoni che convogliati attraverso la circolazione sanguigna danno l’avvio al travaglio della madre. Infatti, è il feto a scegliere il momento della propria nascita, il quale idealmente coincide con la cessazione dello schema di radiazione attivo al momento del concepimento (e che si ripete al sesto e al nono mese). Il momento della nascita è perciò legato a quello del concepimento e, come ben scrisse Tolomeo, “quando il frutto giunge a compimento, la natura lo fa uscire dal grembo non appena vede una disposizione del cielo che sia adatta a quella che si aveva avuto precedentemente, nel momento del concepimento. Per tale motivo la posizione del cielo al momento del parto sarà giustamente ritenuta significativa, non tanto perché essa determini la natura dell’individuo, ma perché, per una certa qual necessità naturale, essa conviene al momento della concezione, eguagliandolo così in potenza” [13]. Tolomeo ribadisce un concetto fondamentale quando afferma che “la posizione del cielo al momento del parto sarà giustamente ritenuta significativa, non tanto perché essa determini la natura dell’individuo”: il tipo astrologico del nascituro (il c.d. temperamento [14]) viene determinato al momento del concepimento, in quanto è in questo momento che l’impronta dell’atmosfera magnetica predominante viene stampigliata (c.d. ‘imprinting’) sull’ovulo umano appena fecondato, impregnandolo (“il prodotto del concepimento, in tale istante riceverebbe il proprio temperamento dall’influsso del cielo che lo sovrasta”). La nascita, dunque, avviene dopo che il feto è giunto a maturazione (266 giorni dopo l’impianto nell’utero, ossia 266+7=273 giorni) non appena il Sole emette radiazioni di polarità contraria rispetto a quella che caratterizzò il momento del concepimento. Tuttavia, vampate o protuberanze associate ad eruzioni solari potrebbero causare nascite premature o ritardate a causa dell’improvvisa emissione di radiazioni aventi polarità non appropriata.
 Gravitazione planetaria sul Sole
A questo punto la domanda da porsi è: l’attrazione gravitazionale dei pianeti è in grado di provocare disturbi nell’attività solare causando eruzione di fiammate e/o formazione di protuberanze? La scienza non è attualmente in grado di rispondere a questa domanda. O, meglio, anche se non “ufficialmente” o universalmente ammesso, una maggioranza di studiosi accetta come un postulato scientifico serio che i pianeti eserciterebbero un fenomeno di marea sulla superficie del Sole e la loro influenza maremotrice modulerebbe il ritmo dell’attività solare. Le posizioni planetarie, infatti, a loro volta agirebbero come fattore di modulazione dell’energia solare; con la conseguenza che ogni momento della giornata riceve un’impronta fondamentale dovuta alla composizione del vento solare (e quindi del segno zodiacale), modulata e integrata in conseguenza delle posizioni che assumono i pianeti in quel dato momento. Al-Kindi nel suo De Radiis affermava che “la diversità delle cose nel mondo degli elementi, che appare evidente in ogni momento, procede da due cause, e precisamente dalla diversità della loro materia e dal mutamento prodotto dai raggi stellari” [15]. Sarebbero precisamente gli allineamenti planetari con il Sole ad agire sulla produzione delle macchie, e tutti i pianeti vi contribuirebbero, da Mercurio a Plutone. Infatti, il Sole costituisce il fuoco geometrico di tutte le orbite planetarie in senso relativo e non assoluto, muovendosi esso stesso attorno al centro di gravità del sistema solare. Ora il Sole si avvicina maggiormente (talvolta coincidendovi) al centro del sistema solare quando tutti i pianeti sono ripartiti in modo equilibrato intorno ad esso (c.d. indice ciclico massimo); mentre si allontana maggiormente quando tutti i pianeti sono concentrati in allineamento dalla stessa parte del Sole (c.d. indice ciclico minimo). Andrè Barbault scrisse che “sulla base dei rapporti di masse e distanze dell’astro centrale tra i pianeti, più questi si fanno equilibrio nella loro ripartizione attorno al Sole – stato di Indice ciclico massimo – più il centro di esso si avvicina e si confonde con quello del sistema solare, punto di convergenza dell’insieme delle diverse orbite planetarie; inversamente, più essi sono concentrati in un dato agglomerato da una sola parte del Sole – stato di Indice ciclico minimo – e le loro rispettive forze si sommano, maggiore è l’allontanamento da questi due centri. E’ così che, simile ad un contabile della ripartizione dei pianeti attorno al Sole, l’Indice ciclico si presenta come un sistema parametrico che rende conto, parallelamente, del fenomeno di accentramento e decentramento del Sole in rapporto al fuoco delle orbite planetarie, centro di gravità del sistema solare, assumendo l’accentramento valore di equilibrio e il decentramento valore di squilibrio.[…] Non possiamo non portare il più alto interesse interpretativo a questo fenomeno che si svolge nel cuore stesso del sistema solare, ed occorre saper trarne le conseguenze capitali: l’influenza planetaria censita dall’Indice ciclico è legata all’influenza solare. […]Viene subito in mente la possibilità di un influsso planetario esercitato attraverso l’attività solare” [16]. Sebbene non possa esistere un parallelismo tra Indice ciclico e macchie solari [17], tuttavia sussiste una similitudine globale tra il ciclo elettromagnetico solare e l’alternarsi delle fasi interplanetarie, per cui il Sole si agita maggiormente quando è decentrato dal sistema solare. Barbault riporta a questo proposito una dichiarazione dell’astronomo Henri Mémery dell’osservatorio di Talence il quale dichiarò che il formarsi e lo sparire delle macchie e di altri eventi della superficie del Sole potrebbero essere dovuti a una combinazione di movimenti e posizione di pianeti; con la conseguenza che i grandi avvenimenti di tutta la vita terrestre sono determinati dai movimenti planetari, attraverso il Sole quale intermediario [18]. La scienza progressivamente ha stabilito l’esistenza dell’intervento planetario nella comparsa delle macchie solari. Barbault cita lo studio del prof. Alexandre Dauvillier intitolato “Sulle maree esercitate dai pianeti sul Sole e la previsione dell’attività solare”, nel quale si dimostra che l’ampiezza del ciclo dell’attività solare è proporzionale allo scarto esistente tra il centro del Sole e il centro di gravità del sistema solare, ricollegandolo al meccanismo indiretto di un effetto magnetoidrodinamico piuttosto che ad un’azione gravitazionale diretta dei pianeti. Quindi, si ha una conferma dell’equazione primaria:

Indice ciclico = accentramento-decentramento del Sole = attività solare

Nel caso in cui fosse dimostrata una correlazione tra le caratteristiche dei pianeti e i disturbi solari, dovrebbe essere possibile prevedere anche una sequenza perturbata e, quindi, anche un’esplosione dirompente di radiazioni.
La qualificazione dell’azione planetaria come fattore di modulazione dell’energia solare al momento del concepimento può spiegare razionalmente una certa variabilità della personalità all’interno di ciascun segno zodiacale. Infatti, i pianeti interni regolerebbero il piano focale sul raggio (in modo molto simile a come gli elettrodi vengono deviati in un tubo a raggi catodici) e quelli esterni potrebbero accelerare le particelle nei raggi aumentandone l’energia cinetica. Ne consegue che quando le particelle urtano la magnetosfera terrestre, anche il grado di modulazione assoluta (c.d. “polarizzazione assoluta”) deve variare.
Il Sole è, dunque, all’origine di tutto quel che avviene sulla Terra e della forza che anima l’organismo umano e, come scrisse J.B. Morin de Villefranche, “è, in effetti, il pianeta più importante, capo e causa prima planetaria di tutti gli effetti sublunari, alla quale sono sottomessi tutti gli effetti dei diversi pianeti suoi satelliti” [19]. Possiamo, quindi, concludere con quanto scrive Barbault che“l’attività solare […] è sufficiente a provare che […] il campo dei segni […] è il teatro del gioco delle forze che governano fisicamente il nostro Mondo. Non c’è, in questa scoperta, alcun miracolo scientifico; avevamo semplicemente troppo dimenticato quest’elementare realtà fondamentale: abitanti della Terra, siamo contemporaneamente cittadini del Sole e del sistema solare” [20].


[1] La precessione degli equinozi è movimento della Terra che fa cambiare in modo lento ma continuo l’orientamento del suo asse di rotazione rispetto alla sfera ideale delle stelle fisse. L’asse terrestre subisce una precessione (una rotazione dell’asse attorno alla verticale, simile a quella di una trottola) a causa della combinazione di due fattori: la forma non perfettamente sferica della Terra (che è uno sferoide oblato, sporgente all’equatore) e le forze gravitazionali della Luna e del Sole che, agendo sulla sporgenza equatoriale, cercano di allineare l’asse della Terra con la perpendicolare al piano dell’eclittica. Il risultato è un moto di precessione che compie un giro completo ogni 25.800 anni circa, periodo detto anno platonico, durante il quale la posizione delle stelle sulla sfera celeste cambia lentamente. Di conseguenza, anche la posizione dei poli celesti cambia: infatti, tra circa 13.000 anni, sarà Vega e non l’attuale Polaris ad indicare il polo nord sulla sfera celeste. La precessione non è perfettamente regolare, perché la Luna e il Sole non si trovano sempre nello stesso piano e si muovono l’una rispetto all’altro, causando una variazione continua della forza agente sulla Terra. Questa variazione influisce anche sul moto di nutazione terrestre. Uno degli effetti del moto processionale è costituito dallo sfasamento tra i due zodiaco, quello tropicale e quello siderale.
[2] Lo zodiaco tropicale è costituito dalla suddivisione dell’Eclittica in 12 segni zodiacali, ciascuno dei quali di estensione pari a 30° di arco d’eclittica o longitudine. I segni zodiacali sono rappresentazioni del tempo solare, delle stagioni e dei cicli vitali della natura; ragion per cui “lo zodiaco tropicale guarda alla Terra e alle sua stagioni” (Marco Gambassi, “Le basi astronomiche dell’oroscopo”, pag. 60)
[3] Lo zodiaco siderale è costituito dalle costellazioni reali attraversate dall’Eclittica, ciascuna di varia estensione. Il numero e l’ampiezza di queste costellazioni può essere controverso, in quanto dipende dal modo in cui le varie civiltà e culture umane immaginano o dipingono la volta celeste; con la conseguenza che “lo zodiaco siderale guarda al Cielo e alle sue stelle” (Marco Gambassi, op. cit., pag. 60). Secondo l’Unione Astronomica Internazionale, queste costellazioni sono 13: Aries, Taurus, Gemini, Cancer, Leo, Virgo, Libra, Scorpius, Ophiucus, Sagittarius, Capricornus, Aquarius e Pisces.
[4] Secondo l’Unione Astronomica Internazionale, la costellazione dei Pesci si estenderebbe da circa 21°-22° del segno dei Pesci a circa 28°-29° del segno dell’Ariete.
[5] Claudio Tolomeo, Tetrabiblos, Liber I, Cap. XXIV, pag. 85
[6] Claudio Tolomeo, op. cit., Liber I, Cap. VIII, pagg. 44-45.
[7] Le macchie solari consistono in aree di temperatura relativamente bassa sulla superficie del Sole e per questa ragione appaiono all’osservazione più scure.
[8]  Claudio Tolomeo, op. cit., Liber III, Cap. II, pag.), pag. 144. 
[9] Questa suddivisione ricorda, per molti aspetti, la visione cosmologica antichissima dei quattro elementi primari, fuoco, terra, aria e acqua.
[10]  La crosta è quella parte della litosfera costituita da materia solida (roccia) ed ha uno spessore che varia dai 5–10 km di quella oceanica, ai 30-70 di quella continentale.
[11] Il Sole è una sfer di plasma quasi perfetta, le cui dimensioni sono di poco più grandi di quelle di una stella di media grandezza, ma comunque decisamente più piccole di quelle di una ben più imponente gigante blu o gigante rossa. Possiede un’ellitticità stimata in circa 9 milionesimi: infatti, il suo diametro polare differisce da quello equatoriale di appena 10 km. Tale differenza sussiste perché la rotazione del corpo sul proprio asse origina all’equatore una forza, che tenderebbe a fargli assumere una forma ellissoidale: la forza centrifuga. Tuttavia, poiché la rotazione della stella è molto lenta, la forza centrifuga è 18 milioni di volte più debole della gravità superficiale; da ciò ne consegue che la stella non possieda un rigonfiamento equatoriale molto pronunciato, caratteristica propria invece di alcune stelle, come Achernar, le quali possiedono elevate velocità di rotazione. Inoltre, gli effetti mareali esercitati dai pianeti sulla stella non ne influenzano significativamente la forma. Poiché si trova allo stato di plasma e non possiede, al contrario di un pianeta roccioso, una superficie solida, la stella è soggetta ad una rotazione differenziale, ovvero ruota in maniera diversa a seconda della latitudine: infatti la stella ruota più velocemente all’equatore che non ai poli ed il periodo di rotazione varia tra i 26 giorni dell’equatore e i 37 dei poli. Tuttavia, poiché il punto di vista osservativo dalla Terra cambia man mano che il nostro pianeta compie il proprio moto di rivoluzione, il periodo di rotazione apparente all’equatore è di 28 giorni. Inoltre, la densità dei gas che costituiscono la stella diminuisce esponenzialmente all’aumentare della distanza dal centro.
[12] Le macchie solari sono la controparte visibile di tubi di flusso magnetico nella zona convettiva del Sole che vengono “arrotolati” dalla rotazione differenziale della stella. Se lo stress su questi tubi supera un certo limite, rimbalzano come elastici e “forano” la superficie solare. Nei punti in cui essi attraversano la superficie la convezione non può operare, il flusso di energia che arriva dall’interno del Sole si riduce, e la temperatura di conseguenza scende. Anche se in realtà le macchie solari sono estremamente luminose, perché hanno una temperatura di circa 5000 kelvin, il contrasto con le regioni circostanti, ancora più luminose grazie ad una temperatura di 6000 kelvin le rende chiaramente visibili come macchie scure.
[13] Claudio Tolomeo, op. cit., Liber III, Cap. II, pag. 145.
[14] Secondo la moderna teoria psicoanalitica, il temperamento è un componente della personalità (l’altra è il carattere) inteso come insieme delle tendenze innato, cioè determinate geneticamente, dell’individuo a reagire agli stimoli ambientali con determinate modalità anziché altre.
[15] Al-Kindi, De Radiis, in Arch. d’Hist. Doct et Litt. Du Moyen Age, XLI, 1974 pp. 139-260.
[16] Andrè Barbault, Astrologia mondiale, pagg, 251-252
[17] La determinazione dell’attività solare ha un’origine interna d’ordine specificatamente solare, in quanto dipende  dalla differente velocità di rotazione dei poli solari rispetto all’equatore solare.
[18] Andrè Barbault, op. cit., pag. 254.
L’autore riporta anche quanto scrisse l’astrologo Tedesco A.M. Grimm nella sua opera “Sole e Luna in astrologia” del 1953: “La formazione delle macchie solari è più forte quando Giove, Venere e la Terra si trovano in linea retta” (affermazione che ha trovato conferma scientifica del fatto che la più grande attività solare emana dalla più forte marea planetaria prodotta dall’allineamento Venere-Terra-Giove, cioè dalle loro congiunzioni ed opposizioni eliocentriche).
[19] Jean Baptiste Morin de Villefranche, “Astrologia Gallica”, Cap. III.
[20] Andrè Barbault, op. cit., pag. 257.

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